Il 6 marzo 2019 è l’appuntamento da ricordare:
si celebra la Giornata Europea della Logopedia!
In occasione di questo evento le logopediste creano un filo diretto con chi volesse approfondire il tema dell’AUTISMO.
Mercoledì 6 marzo dalle 12 alle 15 sarà possibile contattare la Dott.ssa Tanda per domande, dubbi o curiosità al numero 3405687262 o inviare una mail all’indirizzo patritanda@gmail.com
Centinaia di professionisti del settore scendono in campo quotidianamente per sdoganare i “falsi miti” legati all’autismo. Per anni sono stati sottolineati solo pochi aspetti superficiali di una parte dei segni clinici che possono essere presenti o meno e che nell’immaginario comune hanno contribuito a descrivere un profilo distaccato, inespressivo, privo o nullo di emotività.
In questa traccia si inseriscono le numerose campagne di sensibilizzazione per portare a conoscenza dei più che l’autismo si manifesta con modalità estremamente diverse. Per questo motivo il disturbo dello spettro autistico (DSM 5) ad oggi viene descritto come una sindrome, termine che abbraccia una serie di difficoltà contemporanee in varie aree dello sviluppo. La “diade sintomatologica” ruota intorno al Deficit della comunicazione sociale e al Deficit di immaginazione. Le manifestazioni di un disturbo della comunicazione variano secondo livelli di gravità molto diversi, infatti alcuni bambini non parlano (vengono definiti “non verbali”), o parlano esprimendosi attraverso parole o frasi molto brevi oppure parlano con un flusso di parole poco controllato e con scarse abilità nel contestualizzare dei messaggi. Di fronte ad un deficit della comunicazione molti genitori, insegnanti, parenti e coetanei “gettano la spugna”. Trovare la chiave per entrare in relazione costituisce un primo passo per capire che comunicare è possibile. Il logopedista si inserisce specificamente nelle tappe mancate dello sviluppo pre-linguistico e linguistico e sviluppa al massimo i punti di forza di ogni bambino garantendo sempre una sufficiente espressione dei bisogni primari. Come? All’interno di un’equipe multidisciplinare:
- valuta la funzione respiratoria, masticatoria, deglutitoria
- avvia delle osservazioni sistematiche e delle valutazioni standardizzate
- collabora fornendo i dati raccolti sul linguaggio compreso e quello prodotto spontaneamente e non
- consiglia e supporta con strategie personalizzate
- potenzia tutti gli altri canali che supportano “il parlato”
- attiva la funzione comunicativa sollecitando nel bambino la voglia di comunicare e di interagire
Guidare le persone ad abbattere un muro di dubbi è il mio obiettivo quotidiano; solo attraverso un’adeguata consapevolezza possiamo approcciare ad un bambino con autismo senza la paura di non essere com-presi.